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Festival Culturale dell'Area Etrusco Cimina - Oriolo Romano

Festival Culturale dell'Area Etrusco Cimina - Oriolo Romano

Festival culturale dell’area Etrusco Cimina: la 13esima tappa è a Oriolo Romano con un weekend ricco di eventi

Giuseppe Moscatelli e Giacomo Mazzuoli presentano "Itinerari farnesiani in Tuscia", Marco Bonini porta il suo "L'arte dell’esperienza", l'Orchestralunata si esibisce in concerto e le Comunità narranti organizzano una nuova passeggiata racconto

 

Tredicesimo capitolo del festival culturale dell’area Etrusco Cimina:

la manifestazione si sposta a Oriolo Romano per un nuovo fine settimana ricco di appuntamenti.

Venerdì 2 giugno alle 18,00 nella sede di Palazzo Altieri:presentazione del volume: “Itinerari farnesiani in Tuscia”, scritto a quattro mani da Giuseppe Moscatelli e Giacomo Mazzuoli.

I Farnese sono stati gli unici, veri, grandi signori della Tuscia. Al culmine di una plurisecolare rincorsa storica arrivarono a controllare quasi tutto l’Alto Lazio, dominando su territori che si estendevano dai confini con la Toscana fin quasi alle porte di Roma. Rocche, palazzi, fontane, giardini, chiese, porte d’accesso alle città, mura e bastioni, strade e piazze spuntarono in ogni città e paese: in età rinascimentale la “Tuscia farnesiana” fu un grande cantiere di opere pubbliche e private, spesso disegnate e realizzate dai più importanti artisti dell’epoca.

Giuseppe Moscatelli è un docente e avvocato. Studioso di storia e cultura del territorio. Il suo esordio letterario è avvenuto sulla rivista inglese “Pensiero Londinese” con il saggio storico antropologico Benedetti tombaroli, ovvero la storia del sacco di Vulci. Da allora i suoi preminenti interessi di ricerca si sono rivolti alla famiglia Farnese e agli Etruschi, temi sviluppati in una quantità di pubblicazioni in libri, riviste e sul web. Con l’editore Annulli ha già dato alle stampe: Giulia Farnese, femina mater et domina, Itinerari etruschi fra Lazio Toscana e Umbria e Itinerari farnesiani in Tuscia.

Giacomo Mazzuoli è uno studioso di storia e cultura del territorio. Fotografo, birdwatcher, astrofotografo, escursionista e youtuber (ultima creazione sono i Nuovi grand Tour della Tuscia con Giuseppe Moscatelli). Oltre ai testi Itinerari etruschi fra Lazio Toscana e Umbria e Itinerari farnesiani in Tuscia, scritti entrambi a quattro mani con Giuseppe Moscatelli, ha redatto nel 2004 il libro Canino, Storia, Arte e Cultura insieme ad Anzio Risi e, nel 2005, Vulci, la città, le necropoli e il museo.

 

Sabato 3 giugno alle 18,00 sempre a Palazzo Altieri, spazio al libro di un autore nazionale con Marco Bonini che presenta “L’arte dell’esperienza”.

L’arte dell’esperienza è una riflessione necessaria sulla funzione pubblica dell’attore, ossia sull’importanza della rappresentazione dell’esperienza umana. E’ un libretto di istruzioni che spiega in modo semplice e diretto i meccanismi intimi e filosofici che legano interprete, personaggio e spettatore. Rappresentare l’esperienza umana tramite la recitazione non è utile solo per divertirci o appassionarci con quello che vediamo su un palco in teatro, o su uno schermo, non è d’interesse collettivo solo come specchio emotivo e identitario, cosa che d’altra parte, già di per sé, sarebbe sufficiente. L’esperienza della recitazione può essere anche un potentissimo strumento didattico e pedagogico. Recitare aiuta ad acquisire competenze emotive fondamentali. Gli attori sono operai delle emozioni; i loro strumenti, i loro mattoni, sono i sentimenti umani e l’alfabetizzazione emotiva – imparare a conoscere, riconoscere e gestire le nostre emozioni e quelle altrui – è il primo passo per recitare bene, ma anche per risolvere gravi urgenze sociali come bullismo, discriminazioni, violenza di genere e razzismo.

Per l’originalità con cui tratta l’esperienza dell’attore con la doppia competenza di attore e filosofo”. Michela Marzano dalla motivazione per l’assegnazione del secondo premio InediTo – Colline di Torino per la saggistica.

Marco Bonini è laureato in filosofia, ha studiato per diversi anni danza classica e moderna prima di dedicarsi alla recitazione. Attore e sceneggiatore, scrive per il cinema e la televisione. Nel 2015 ha firmato con Edoardo Leo la sceneggiatura del pluripremiato Noi e la Giulia, vincitore di due David di Donatello, due Nastri d’Argento e del Globo d’Oro della stampa estera come migliore commedia dell’anno. E’ tra i protagonisti della fortunata trilogia di Sydney Sibilia, Smetto quando voglio. Il suo primo libro è Se ami qualcuno dillo (2019).

 

Il concerto di sabato 3 giugno è invece in programma alle 21,00 in piazza Umberto I. A esibirsi è l’Orchestralunata.

Un vortice di musicalità e di messaggi universali che hanno trovato conferma nei riconoscimenti artistici e nelle collaborazioni con grandi musicisti del panorama nazionale, con oltre 500 spettacoli in tutta Italia e diverse partecipazioni televisive e radiofoniche nazionali.

L’Orchestralunata torna con i suoi cavalli di battaglia che hanno visto la partecipazione di grandi artisti come Simone Cristicchi, Sud Sound System, Teresa De Sio; ma si sa, i musicisti e gli artisti non smettono mai di pensare e di creare, così nel tempo il repertorio si è arricchito di nuovi brani che l’Orchestraluanata è impaziente di fare sentire al suo pubblico, come in un incontro di vecchi amici che si rivedono.

Nei nuovi brani composti dal maestro Stecco (Maurizio Gregori) si ritrovano le sonorità stralunate con ritmi incalzanti e melodie mediterranee, con particolare attenzione alle tematiche sociali attuali. Attualmente è impegnata nell’accordare la storia, un progetto che grazie al minuzioso lavoro di ricerca del maestro Laura Ammannato, propone un repertorio di canti tradizionali dei contadini della Tuscia.

Negli anni l’orchestra è cresciuta sia in età che nel numero dei musicisti e da qui l’idea di creare nuove e diverse versioni di spettacolo in base alla richiesta di organico disponibile tra i 6 e 35 elementi. Orchestralunata XtraLunata: archi e nuove sonorità per un totale di circa 35 musicisti; Orchestralunata “The original”, con un organico ridotto rispetto alla XL e le caratteristiche storiche della formazione; molto più smart e più semplice da gestire è la versione Orchestralunata bijoux, dove l’ orchestra diventa “minimal” senza perdere però l’originalità delle musiche. Il fenomeno musicale della Tuscia è pronta a stralunare festival, piazze e club con il suo organico versatile nelle tre versioni e con gli arrangiamenti originali curati dal maestro Stecco.

 

La chiusura di domenica 5 giugno è come sempre affidata a “Un paesaggio può!”, il ciclo di passeggiate racconto a cura delle Comunità narranti e dei narratori di comunità:

La forma dell’acqua” va alla scoperta di Oriolo Romano lungo il percorso delle sue fonti. La forma dell’acqua è quella della città? Uomo (comunità) e paesaggio si adattano e si trasformano, uguali e diversi, proprio come l’acqua che muta e si adegua di continuo.

Appuntamento alle 10,30 in piazza Umberto I. La durata dell’evento è di un’ora e 15 minuti. Protagoniste le narratrici di comunità Barbara Sarti (scelta testi e regia) e Tiziana Ceccarelli (“pillole” narrative e letture).

 

 

 

Il Festival Culturale dell’Area Etrusco Cimina è realizzato dalla Comunità Montana dei Cimini - Sisc Sistema Integrato dei Servizi Culturali dell’Area Etrusco Cimina con il sostegno della Regione Lazio per biblioteche, musei e archivi e in collaborazione con i comuni di Barbarano Romano, Blera, Canepina, Capranica, Caprarola, Gallese, Nepi, Oriolo Romano, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Carbognano, Vetralla, Vignanello, Vitorchiano e la Fondazione Carivit con il Museo della Ceramica della Tuscia. La direzione artistica ed esecutiva è dell’associazione Arca.

Maggiori informazioni sulla pagina facebook Festival culturale dell’area Etrusco Cimina.



Tutti gli eventi sono ad ingresso libero

E' gradita la prenotazione tramite WhatsApp al numero 3939373586

Gli eventi saranno organizzati nel rispetto delle normative anti Covid

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