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Nelle pagine di Pirandello i personaggi femminili rimangono fissati nel ruolo tradizionale di mogli, madri o figlie, e ogni tentativo di emancipazione dall'angustia soffocante della casa maritale o paterna è un gesto velleitario destinato alla sconfitta.
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I numerosi ritratti muliebri che costellano Il viaggio (1910) e Candelora (1917), le prime due raccolte di Novelle per un anno riunite in questo volume, danno voce alla riflessione pirandelliana sulla posizione della donna nella società meridionale e sulla sua colpevole emarginazione. Berecche e la guerra , che dà il titolo alla terza raccolta, fu scritto nei mesi che precedettero l'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale e restituisce il disorientamento di fronte alla catastrofe bellica con il suo portato di tragedie collettive e di dolori personali. La raccolta Una giornata , uscita postuma nel 1937, è l'ultima del corpus novellistico, rimasto incompiuto per la morte dell'autore. Il racconto omonimo che la conclude è una metafora della casualità e brevità della vita, narrata in prima persona a suggello di un progetto, le Novelle per un anno, a cui Pirandello affidò tanta parte della sua biografia non solo intellettuale.