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Questo libro propone una scrittura sperimentale che denuncia la situazione vergognosa dell'istituzione carceraria italiana in quanto realtà indegna di un Paese civile e di uno Stato di diritto, deprecata e sanzionata perfino a livello internazionale.
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La narrazione poetica dell'istituzionalizzazione, che comincia con i rituali d'ingresso nel penitenziario, mostra con grande efficacia la riduzione della persona a cosa, a numero. "Non più Francesco", bensì "Matricola n. 20478". Non si muore, in carcere, soltanto per suicidio, per incuria o peggio. Si muore ogni giorno, in quelle 22 ore passate chiusi in cella: il carcere si prende la vita dei reclusi, negando loro la dignità e i diritti umani fondamentali. Negando quella opportunità di cambiamento e reinserimento che la Costituzione prevede per i detenuti. E umiliando non soltanto loro, ma anche gli operatori carcerari e la società stessa, ridotta a complice indifferente della disumanizzazione in atto.
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Monografia
Descrizione
*Matricola n. ventimilaquattrocentosettantotto : il carcere che si prende la vita / Maria Grazia Greco [Dogliani] : Sensibili alle foglie, c2014 95 p. ; 21 cm.