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Pubblicata per la prima volta nel 1936, pochi mesi prima dell'inizio della guerra civile spagnola, la favola di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore all'insensata violenza della corrida, suonò a molti come una nemmeno troppo velata metafora pacifista.
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Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l'umanità del toro e la bestialità degli esseri umani, tanto da spingere Franco a proibirne la diffusione finché fu in vita. Messo al rogo nella Germania di Hitler, il libro venne poi stampato e distribuito a tutti i bambini tedeschi come gesto simbolico dalle forze alleate. Da allora il toro Ferdinando continua a conquistare i cuori di grandi e piccini. Gandhi lo citava tra i suoi libri preferiti, e i suoi autori sono stati più volte considerati tra i possibili candidati al Nobel per la Pace.