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È ancora lunga la lista di ciò che perfino in città una persona può produrre da sé, parzialmente dissociandosi dallo sfruttamento del lavoro e dell'ambiente. Parliamo di spicchi marginali? Forse no. La studiosa Hazel Handerson raffigura l'intera economia umana come una torta a tre strati. Ai primi due non è attribuito valore monetario, eppure reggono il terzo.
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Lo strato di base è l'economia di madre natura, ovvero la base di risorse naturali; il secondo è l'economia informale o sociale, centrata sul dono e comprende il fai da te nelle sue molteplici forme, le strutture comunitarie e familiari, il governo della casa, le cure parentali, il volontariato, il baratto, l'aiuto reciproco, la produzione casalinga per l'uso, l'agricoltura di sussistenza. I margini di autoproduzione sono ampi e riappropriarsene significa sottrarre cellule al mercato e contribuire a riequilibrare una realtà in cui la produzione materiale è concentrata in poche affaticate mani, oppure richiede un insostenibile apporto di energia fossile per i macchinari e i sistemi di produzione. Questo manuale si rivolge agli individui ma cerca anche risposte collettive, nel senso che vuole ispirare e aiutare comportamenti attraverso dettagli pratici e imitabili della conversione ecologico-sociale, ma anche empatica (rispettosa dei viventi) e autogestita.