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Siamo abituati a pensare alla Terra come al nostro pianeta. Ma la Terra ha 4,5 miliardi di anni, è abitata da milioni di specie e la storia dell'essere umano è solo un frammento infinitesimale della sua.
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Partendo da questa consapevolezza, Mario Tozzi le fa da portavoce, immaginando che attraverso una serie di lettere si rivolga al suo figlio prediletto, l'essere che si è autoproclamato «sapiens», per consegnargli un messaggio d'amore, ma anche un accorato avvertimento. La Terra ripercorre la propria storia, dall'origine del cosmo a oggi, illustrando i meccanismi che la governano, la geodinamica che sposta i continenti, i cicli del clima che si alternano, l'evoluzione della vita che ha plasmato ogni creatura. Ci svela così una verità scomoda: l'attuale crisi ambientale non è un incidente, ma il frutto delle scelte umane, che hanno ignorato le sue leggi fondamentali. Col tono paziente del genitore, animato da un pizzico d'ironia, il nostro pianeta ci sfida a interrogarci su un eloquente paradosso: come può la specie che si ritiene la più intelligente, l'unica in grado di sognare e creare, correre con tanta rapidità verso la propria distruzione? Ma poi, siamo davvero sicuri della nostra superiorità, dato che l'intelligenza, la creatività e persino le emozioni sono tratti condivisi con molti altri esseri viventi? In questo saggio brillante e fuori dagli schemi Mario Tozzi ci mostra quanto la nostra vita e quella della Terra siano intrecciate a doppio filo; ignorarlo significa continuare a danneggiare, forse irrimediabilmente, la nostra unica casa. Perché il vero progresso non risiede nel dominio sulla natura, ma nella capacità di coesistere in armonia con essa.