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Non è nostra intenzione fare un inventario, il più possibile completo, di tutte le condizioni che possono rientrare nella genesi dei singoli suicidi, ma solo ricercare quelle da cui dipenda il preciso fatto che abbiamo definito tasso sociale dei suicidi. Si comprende che, per quanti siano i rapporti che possono esistere tra di esse, le due questioni sono rigorosamente distinte.
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Infatti, fra le condizioni individuali ve ne sono certamente molte non sufficientemente generali da incidere sul rapporto tra il numero totale delle morti volontarie e la popolazione. Forse esse possono far sì che questo o quell'individuo isolato si uccida, ma non che la società in globo abbia una tendenza più o meno intensa per il suicidio. Cosi come non riguardano un certo stato dell'organizzazione sociale, non hanno contraccolpi sociali e interessano, di conseguenza, lo psicologo e non il sociologo. Quest'ultimo ricerca le cause mediante le quali è possibile agire sugli individui non isolatamente, ma come gruppo. Fra i fattori di suicidio, dunque, lo riguardano soltanto quelli che fanno sentire la loro azione sull'insieme della società.